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Quanto ci metteremo a dimenticare Willy?

Quanto tempo occorrerà a questo sentimento di rabbia e sdegno unanime prima che si affievolisca e tornino a regnare l’odio, la violenza e la ferocia più indiscriminata?

No, non solo quella di quattro assassini.

Ma quella verbale, scritta, ideologica, quella grondante morte e razzismo perpetrata quotidianamente da anonimi e comuni padri di famiglia, madri, figli, vicini della porta accanto, del banco accanto in chiesa.

Quanto tempo impiegheremo a dimenticare quello che questa tragedia sembra riuscire a raccontare perfino alle teste più dure (anche se non a quelle di cazzo che in queste ore non mancano), e cioè che la bontà e la malvagità non sono caratteristica intrinseca di interi popoli, ma di ogni singolo individuo.

Che è da imbecilli ignoranti giudicare una persona per ciò che ha fatto un’altra persona che ha il suo stesso colore di pelle o le stesse origini o la stessa lingua. Nel bene e nel male.

Che non basta essere italiani per essere brava gente a prescindere.
E non basta essere immigrati per essere criminali a prescindere.

E che forse è bello augurarsi che il proprio figlio o la propria figlia frequentino compagnie in cui siano ragazzi come Willy, italiani o stranieri che siano, e non compagnie in cui ci siano ragazzi come i suoi assassini, italiani o stranieri che siano.

L’Italia è piena di ragazze e ragazzi come Willy. E di genitori come quelli di Willy. E’ piena di persone arrivate nel nostro paese, oneste, “integrate”, che lavorano, studiano, pagano le tasse, aiutano, partecipano, tifano e non tolgono nulla a nessuno.

Sono quei milioni di immigrati che non ci vengono raccontati, ma che odiamo lo stesso perché ogni giorno ci viene raccontato che uno di loro ha fatto questo o fatto quello. E allora questa narrazione ossessiva fa tutti, di tutti i Willy, di tutti i genitori di Willy, degli invasori, ladri, stupratori, terroristi, criminali. A prescindere.

Quanto ci metteremo prima di ripetere tutti, nuovamente, come i famigliari dei suoi assassini, “tanto era solo un immigrato”?

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