...

...


Il silenzio trafigge come lama nella carne.


Navigo in un mare di incertezza.


Sono schiava del mio desiderio, della voglia di annientare il tempo, di farlo scorrere veloce.


Eppure tutto è fermo in questo attimo.


Io in ginocchio, nuda e tu davanti me, quante volte sono stata così e, quante volte sei stato tu così, seduto sulla poltrona vestito a puntino, con le gambe larghe a fissarmi dal alto verso il basso, il tuo sguardo scava dentro nel mio abisso.


Tessi le fila del mio piacere languidamente.


Sei atroce, ecco cosa sei.


Un collare al mio collo, segno della mia appartenenza a te. Non mi pesa, non più ormai.


Il guinzaglio tendi e mi fai muovere, lentamente raggiungo la ciotola davanti ai tuoi piedi.


Siamo due anime perse che si ritrovano dopo eternità.


Perse nello stesso mondo e, allo stesso modo.


Avvicino il viso alla ciotola, piena del tuo piacere. Lecco il tuo orgasmo dal recipiente.


Mi disseto di te.


Non mi pesa il tuo piede sulla testa, la pressione che esserciti. La tua perversione crudele, il tuo desiderio perverso.


Non c'è redenzione per quelli come noi, ma cosa importa? se quando sono con te mi sento finalmente libera.

Report Page