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Nel frattempo a sedare i facinorosi ci potrebbe pensare Samuela Persia, massima esperta in microelettronica e telecomunicazioni della Fondazione Ugo Bordoni. La ricercatrice ha affermato che:l’architettura della nuova rete 5G si prospetta caratterizzata da una densificazione di impianti a diverse frequenze per rispondere alle varie esigenze di connettività e capacità dettate da singoli servizi. Va precisato che questo scenario, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non comporterà un aumento di emissioni elettromagnetiche, anzi al contrario, una proliferazione di impianti vorrà dire un’emissione più bassa da parte di ciascuna antenna per coprire la medesima area.”

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